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"ROSACITTIGLIO N° 3"

"ROSACITTIGLIO N° 3" - MINERVINO: "VI ASPETTO AL TROFEO ALFREDO BINDA IN BICICLETTA...!" DI ROCCO: "UN'ESCALATION INIZIATA NEL 2007" MALAGO': "IN BOCCA AL LUPO...!"

Siamo a tutta! Io ed i preziosi collaboratori della Cycling Sport Promotion stiamo lavorando ogni giorno alla festa del 30 marzo. Sì, per noi è proprio una grande festa quella che ogni anno si svolge in occasione del trofeo Binda.  Una festa che coinvolge le cicliste più forti al mondo, una festa che cresce e che raddoppia con la gara junior.  Alla festa non mancheranno la banda musicale, i volontari, gli alpini, i bambini delle scuole, le istituzioni con il loro entusiasmo, le autorità sportive, il pubblico, che qui al trofeo Binda è sempre molto partecipe. Poi gli sponsor che non mancano mai di sostenere il nostro impegno. Quello degli sponsor è un grande patrimonio del trofeo Binda che gode dell’amicizia di tante persone che amano lo sport  ed il bellissimo territorio della provincia di Varese che ama, a sua volta, il ciclismo fin dai tempi di Alfredo Binda. Il ciclismo in questi anni è diventata una moda e oggi chi vuole distinguersi salta in sella alla bicicletta. Il trofeo Binda corre incontro anche a questa ritrovata esigenza sociale proponendosi quale occasione di incontro tra appassionati e amanti delle cose belle del mondo, come pedalare lungo le strade del nostro bellissimo Paese. Ci vediamo il 30 marzo con una piccola sorpresa riservata proprio a chi verrà al traguardo di Cittiglio in sella alla propria bicicletta.

 Mario Minervino

Alfredo Binda ha un museo tutto nuovo. Testimonianza di un’identità sempre viva nei cittigliesi di ieri e oggi

Cittiglio, “il paese del Binda”, così spesso ancora oggi, a distanza di decenni, ai cittigliesi capita, menzionando la propria provenienza, che l’interlocutore, magari anche estraneo al mondo del ciclismo moderno, associa al nostro paese il ricordo del grande campione del ciclismo eroico che ha reso fama mondiale alle sue origini cittigliesi. E’ partendo dal desiderio di mantenere viva questa memoria popolare che il Comune di Cittiglio ha deci- so di ricordare la figura di Alfredo Binda con la fon- dazione nel 1995 del  Museo a lui dedicato. Un punto di riferimento per tutti coloro che, appassionati e non di ciclismo, desiderano approfondire la vita di un grandissimo atleta degli inizi del Novecento, passato alla storia non solo per le sue importantissime vittorie (tra cui tre Campionati del Mondo – 1927, 1930 e 1932 –, cinque Giri d’Italia – 1925, 1927, 1928, 1929, 1933 –, quattro Campionati d’Italia e quattro Giri di Lombardia, solo per citare le più importanti) ma anche per alcuni aneddoti unici nel mondo dello sport  quali la storica elargizione del premio di 22.500 lire riservato al vincitore che la Gazzetta dello Sport gli corrispose nel 1930 per non fargli correre il Giro d’Italia in quanto la corsa avrebbe perso interesse a causa della sua “manifesta superiorità” o la leggendaria  vittoria del Giro di Lombardia del 1926 nel quale Binda arrivò al traguardo di Milano con mezz’ora di vantaggio sul secondo dopo aver bevuto ben 28 uova durante la gara. La vita di Alfredo Binda è stata caratterizzata da un susseguirsi di esperienze uniche. Conclusa la carriera di corridore la sua attività di commissario tecnico della nazionale italiana ne esaltò il carisma, la diplomazia e le capacità strategiche nella gestione dei grandi campioni dell’epoca quali Coppi, Bartali, Magni, Baldini e Nencini che guidò a vittorie ancora oggi memorabili in terra di Francia e nei Campionati del Mondo. Il Museo Binda ricorda queste pagine di vita e di storia del suo campione grazie ad una vasta raccolta di pezzi unici tra cui spiccano le biciclette Legnano con cui Binda vinse i Campionati del Mondo del 1927 ad Adenau in Germania e del 1932 a Roma, le maglie di Campione Mondiale ed Italiano, i riconoscimenti internazionali, le Gazzette dello Sport e le foto dell’epoca che ne ripercorrono la carriera, la vita pubblica e privata, nonché la cornetta che Binda suonava nella banda di Cittiglio. In questi anni il Museo è stato visitato da più di 20.000 persone ed ogni anno è meta di ciclisti, di appassionati di ogni età, di scolaresche e di visitatori che oltre a rimanere affascinati dalla vita di Alfredo Binda hanno modo di approfondire il contesto socio culturale dell’Italia popolare del ‘900. Nel Museo vive la passione, quella della gente che ancora oggi si emoziona e si entusiasma per l’epica figura di un ciclista di Cittiglio: Alfredo Binda!

Un’escalation cominciata nel 2007. Mario Minervino ama le sfide. Soprattutto ama vincerle

Mario Minervino ama le sfide. Soprattutto ama vincerle. Con la sua Cycling Sport Promotion ha portato il Trofeo Binda in vetta alla Coppa del Mondo Strada Donne. I riconoscimenti dell’UCI e degli esperti sono unanimi. È senza dubbio la migliore prova del challenge mondiale: per qualità di presenze, capacità organizzativa, suggestione del percorso e sicurezza. Un’escalation cominciata dal 2007 con la promozione nel calendario internazionale. Dal punto di vista tecnico è sufficiente scorrere l’Albo d’Oro del Trofeo Binda per trovare i nomi delle atlete più titolate degli ultimi anni. Nell’edizione del 2013, che ha visto con grande gioia dei tifosi italiani il successo di Elisa Longo Borghini, giovane di straordinario talento, il cast non aveva nulla da invidiare a quello di un Campionato del Mondo. Atlete di 29 team di tutti i continenti, con  venti detentrici di titoli olimpici, mondiali, continentali e nazionali. Un record premiato anche dal numero di spettatori e dall’audience dei media. Raggiunta la vetta, chiunque sarebbe tentato di adagiarsi sugli allori. Non Minervino, che rilancia sempre e sposta la bandierina più in alto. La grande intuizione è aver capito che il “Grande Evento” sportivo non deve mai essere fine a se stesso, ma deve utilizzare la propria forza d’attrazione per promuovere iniziative virtuose sul territorio. In questo modo diventa un motore inesauribile di crescita sociale. Il volano del Trofeo Binda agisce a 360 gradi. Sollecita il ciclismo femminile a nuove conquiste di dignità e considerazione. Coinvolge le scuole con il Progetto Pinocchio. Stimola la tutela e la valorizzazione dell’ambiente con il Progetto ReCycling. Garantisce la sicurezza degli atleti in gara, con l’apporto dell’Associazioni degli ex Alpini, dei Volontari della Protezione Civile e delle Forze dell’ordine. Favorisce gli utenti della bici nella pratica quotidiana sensibilizzando le istituzione sulla realizzazione di percorsi protetti, piste ciclabili e altri interventi a favore della bicicletta. Proprio questa gamma di iniziative che s’irradia a largo raggio dal Trofeo Binda rende così speciale l’unica prova di Coppa del Mondo femminile organizzata in Italia. Fa crescere ogni anno le sue quotazioni, il suo credito e il suo prestigio. Sposta, appunto, la bandierina sempre più in alto. E possiamo scommettere che l’edizione 2014 sarà un’altra sfida vinta. Complimenti vivissimi!

Renato Di Rocco - Presidente FCI

In bocca al lupo

Sono particolarmente felice di salutare a nome personale e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano la 16a edizione del Trofeo Alfredo Binda Comune di Cittiglio ed unica prova Italiana di Coppa del Mondo di ciclismo femminile, in programma nel Comune di Cittiglio il 30 Marzo 2014. La partecipazione di ben 160 atlete in rappresentanza di 29 squadre provenienti da 29 nazioni di tutti i continenti, con la presenza di grandi campionesse, deve costituire motivo di orgoglio e grande soddisfazione per tutto il movimento ciclistico. Desidero pertanto rivolgere il mio plauso alla Cycling Sport Promotion A.S.D. per l’ottima organizzazione dell’evento, alle autorità locali, alle Forze dell’Ordine, agli Alpini, ai Volontari della Protezione Civile e dell’organizzazione, che hanno collaborato alla migliore riuscita di questa importante manifestazione. In questa giornata di sport e di amicizia un pensiero particolare rivolgo a Voi atlete, che siete le vere protagoniste di questo evento, con un grosso “in bocca al lupo” per la gara che andrete ad affrontare.

Dott. Giovanni Malagò - Presidente C.O.N.I

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Binda: il ricordo di un mito