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INCORONATO IL RE MINE DEL CICLISMO FEMMINILE

INCORONATO IL RE MINE DEL CICLISMO VARESINO
di Stefano Affolti, da La Provincia di Varese 15 gennaio 2010 

Nel 1998 Cittiglio non aveva più il Trofeo Binda. Nel 2007 l’Italia era senza gara di Coppa del Mondo donne. Se oggi Cittiglio e l’Italia hanno ritrovato un appuntamento clou, il merito è di Mario Minervino e dei suoi fedelissimi targati Cycling Sport Promotion. Una macchina artigianale perfetta, che va col... pilota automatico: il capo delega ampiamente, perché sa che i collaboratori funzionano. Quest’anno ci regaleranno la prova d’apertura di CdM, domenica 28 marzo, e la tappa decisiva del Giro, venerdì 9 luglio. Se il calendario intasato l’avesse permesso, avrebbero rispolverato pure la tradizionale gara giovanile abbinata al Binda. Il premio Uci a Minervino dimostra che anche con la crisi economica si può fare grande ciclismo: basta il doping naturale delle idee, formidabile propellente e calamita di risorse. Organizzare corse non costa poco, in termini di tempo e soldi: ogni anno gli uomini in arancione trovano l’uno e gli altri, tagliando garruli il traguardo sotto la proverbiale pioggia fantozziana. Alfredo Binda li saluterebbe orgoglioso con un colpo di cornetta.

Download PDF pagina completa La Provincia di Varese 15 gennaio 2010

L'intervista a Mario Minervino:

Minervino, con l’Uci, dopo un breve fidanzamento, è già amore vero.In occasione dell’annuale seminario con dirigenti e organizzatori delle altre nove prove di Coppa abbiamo illustrato l’allestimento della gara di Cittiglio sotto ogni aspetto, compresi strutture ed eventi collaterali. Senza falsa modestia, sono rimasti tutti a bocca aperta.Motivazione del premio?

La Cycling Sport Promotion ha rispettato più di tutti le direttive Uci: una specie di certificazione di qualità. Giro i complimenti ai miei collaboratori: sono fiero di loro, hanno creduto nel Trofeo Binda e con l’impegno quotidiano sono riusciti a valorizzarlo. Gli applausi di ieri ci spronano a migliorarci e a far crescere l’immagine del ciclismo femminile.

Fin qui l’aspetto istituzionale. Sul piano personale?

Lo considero un po’ un premio alla carriera: mi sento profondamente gratificato per questi 35 anni dedicati al ciclismo, con fatica e con gioia.L’avventura di Coppa è iniziata l’altro ieri, nel 2008: si può già parlare di scommessa vinta.Siamo andati oltre le nostre aspettative. Il Binda oggi è un punto di eccellenza del made in Italy, che prende forza dalla tradizione e guarda al futuro con iniziative sempre nuove. Non lo dico io: sono parole del presidente federale Di Rocco.

Quest’anno la corsa sbarca a Luino, suo antico pallino. Prossimo desiderio da realizzare?

Che finalmente trionfi la Cantele: sono anni che ci prova, lei ci crede, può farcela.

Che 2010 pronostica a Noemi?

È già una campionessa affermata, adesso corre con la miglior squadra del mondo: dev’essere l’anno della svolta. Passare alla Columbia è stata una mossa vincente: pure nel ciclismo femminile i giochi di squadra contano sempre di più.

Che anno sarà per Valentina Carretta, l’altra nostra pro?

Visti i buoni risultati della scorsa stagione, da lei mi aspetto ulteriori progressi. Conditi magari da qualche vittoria.

L’exploit di Mendrisio ha aperto una nuova era per il pedale rosa italiano?

Non si può colmare il gap in una notte. Le straniere saranno ancora protagoniste, però le azzurre sapranno inserirsi con maggior continuità. Anche perché qualche team nostrano si è rinforzato bene.

Cosa ci manca per essere stabilmente ai vertici?

La capacità di fare squadra: il Mondiale ha dimostrato che in nazionale ci riusciamo, nei singoli team non sempre succede. Sul piano tecnico, in un momento in cui in Italia le corse diminuiscono riusciamo a crearne di nuove: nel 2010 avremo più gare sia a livello senior che giovanile, un bel segnale.

Consulti l’agenda: impegni di venerdì 9 luglio?

Giornatina mica male: c’è la tappa varesina del Giro Donne. Il mese prossimo partiranno i colloqui con i comuni candidati a ospitare partenza e arrivo. Ma per adesso penso soprattutto a Cittiglio.

Stefano Affolti

 
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